
Il centro della Barbagia è terra di chi conobbe le frontiere che feriscono i campi, le inquietudini antiche e il movimento del tempo. Tra l’archivio e il presente vengono interpellati i vecchi servi pastori e i giovani di Ollolai sul costo della vita e del lavoro, sulle apprensioni del giorno finito, sui desideri della vita incompiuta, sulle insonnie dubbiose, sulla lunga e incerta carriera d’ogni pastore. Nel finale anche alcune considerazioni degli anziani di oggi, preoccupati per il futuro di un mestiere millenario.
Scen.: Arianna Lodeserto. Fotog.: Arianna Lodeserto, per gli archivi: Giorgio Attenni, Guido Cosulich, Oberdan Troiani, Roberto Forges Davanzati. Mus.: Bruno Montironi, Antonia Mesina Orgosolo.: Prod.: Su Palatu Fotografia e Arianna Lodeserto. Distr.: Arianna Lodeserto.
Arianna Lodeserto è nata a Fasano nel 1981. Ha studiato filosofia, archeologia dei media, montaggio, documentario, teatro di paesaggio, radio e scrittura. Ha partecipato alla sezione Giovani Autori Italiani al Festival di Venezia 76 con Le case che eravamo (2018) e negli ultimi anni è stata residente al Teatro India. Ha diretto altri piccoli film e spettacoli, tra i quali: Trentasette film per una casa (2017), Tombola. Immagini di città (2017), Ugo, Clint and people from Ibiza (2019), The ones less travelled by (2023), Persona unica (2023), Vita. 2y (2023) e Il servo pastore non dorme di notte (2023), selezionato a Visioni Italiane 2024. Insegna Cinema e Nuovi Media all’Università della Sapienza.