
Diretto da Gian Paolo Vallati e scritto insieme ai detenuti della Casa Circondariale di Massama, il film racconta la storia di Ruggero, un uomo affetto da dipendenza dal gioco d’azzardo.
Sommerso dai debiti, l’uomo cerca di risolvere i suoi problemi con un piano che coinvolge un vecchio amico e una ragazza ambiziosa, ma la presenza di una misteriosa barman complicherà la situazione.
Un cortometraggio che affronta il tema della ludopatia in modo realistico, senza retorica, e che diviene uno spazio per ascoltare e per riflettere.
«Mentre leggevo la sceneggiatura mi incazzavo – commenta l’attore Luca Lobina – mi chiedevo perché l’essere umano è così stupido da cercare a tutti costi di voler perdere tutto. Quando ho studiato il personaggio Ruggero, ludopatico incallito, mi sono reso conto che quando si è malati non ci si rende conto del bello che possediamo finché non ci viene tolto per sempre. Sono stato male, ho sentito il dolore che si prova quando si torna lucidi e ci si rende conto di non avere più niente».
La ludopatia è una malattia, crea dipendenza come la cocaina o come l’alcol e per chi ne soffre è fondamentale ricevere subito aiuto qualificato. Se conosciamo qualcuno in questa situazione non voltiamoci dall’altra parte, tendiamogli la mano.
Con: Luca Lobina, Ludovica Cadeddu, Lucy Vuoldirluce, Lucia Dore, Michele Vargiu, Soraya Secci, Daniele Manca, William Cara Zanda; Soggetto: Allievi Detenuti del Corso Filmmaker della Casa Circondariale di Massama (OR); Sceneggiatura: Allievi Detenuti del Corso Filmmaker della Casa Circondariale di Massama (OR); Costumi: Elisabetta Spiga; Fotografia: Rebecca Scintu