Corsica 1755 startup

Pasquale Paoli1 lancia un progetto politico visionario: governo rappresentativo, assemblea elettiva e scuola pubblica.

Una beta della democrazia moderna. Un bug nel sistema dell’Ancien Régime.

Ha una costituzione e separa i poteri. È laica, investe sull’istruzione e concede il voto alle donne.

È il 1755. Non siamo in America, non è la Francia ma la Corsica.

Un micro-stato con un’idea troppo grande, incredibilmente lucida per essere ignorata.

Troppo avanti per sopravvivere.

La Repubblica Corsa aveva anticipato, prima della Bastiglia e di Washington, ciò che oggi contraddistingue il modus operandi della maggior parte dei governi.

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Un’eccezione in un’Europa di re e sudditi

Un’anomalia scomoda nel Mediterraneo.

Sicuramente vi viene in mente qualche parallelismo con il presente.

Nel 1768, un faro è assediato dal buio, monarchia vs democrazia. Luigi XV attacca l’isola, ma la luce non si spegne.

Epico, la Corsica resiste.

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Voltaire l’illuminista, osserva e ammira, l’aristocratico teme e in una lettera intima avverte:

“Tutta l’Europa è come la Corsica”.

“Toute l’Europe est corse”.2

Se questa idea si diffonde, lo status quo, salta.

Parigi decide. È guerra. L’isola franca è ormai francese e nel 1769, Voltaire, con sarcasmo, scrive:

“Tutta l’Europa è stata contro di lei. Fortunatamente, essa è sottomessa”.

Toute l’Europe a été contre elle. Heureusement, elle est soumise”.3

Tanto rumore per nulla.

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È strano come una piccola scintilla possa far paura al buio ma allo stesso tempo scatenare un incendio.

14 luglio 1789, ironia della sorte. In Francia scoppia la rivoluzione e la monarchia trema.

La piccola Repubblica Corsa, ha ormai mostrato al mondo che un altro modello è possibile.

Oggi celebriamo le grandi rivoluzioni “vincenti”, quelle che hanno dato vita agli imperi. Ma dimentichiamo le umili e coraggiose esperienze di autodeterminazione nate dal desiderio di libertà e non di dominio. Quelle che non cercavano potere ma dignità. Non volevano comandare ma solo esistere.

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L’autodeterminazione fa ancora paura. Viene confusa con il separatismo e l’indipendentismo. Ma scambiare la richiesta di riconoscimento con il nazionalismo è un errore grossolano. L’autodeterminazione vera non dice “prima noi”. Dice “anche noi”.

È il contrario del sovranismo.

È il contrario del centralismo.

È l’idea che si possa stare insieme senza sparire.

Una battaglia di moltissimi popoli, comunità e territori oppressi.

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Non si chiede il privilegio di essere diversi, si chiede il diritto di esistere senza dover diventare altro.

Oggi in Europa e nel mondo, cresce il rischio che proprio le richieste più mature, quelle che vogliono partecipare, non dominare,  vengano messe a tacere, o peggio: strumentalizzate da chi urla identità solo per raccattare voti.

La verità è che l’Europa dei popoli di cui parlavano certi illuministi non nasce dal controllo, ma dal riconoscimento. Non dall’assimilazione, ma dalla pluralità. Non dai confini, ma dai ponti.

Ponti abbattuti come Ponte Novu4. Ponti che fatichiamo ancora a ricostruire.

La Corsica di Paoli è stata cancellata. Ma resta l’esempio. Un governo giusto, partecipativo, profondo nella sua semplicità. Ed è proprio questo a spaventare, ieri come oggi.

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Perché ogni volta che un popolo oppresso rivendica dignità, c’è sempre qualcuno pronto a chiamarlo “pericolo”.

Note relative all’articolo:

  1. Pasquale Paoli (Morosaglia, Bastia 1725 – Londra 1807), anche noto come Pascal Paoli, presidente e patriota della breve Repubblica Corsa 1755-1769. Guidò la lotta per l’indipendenza dell’isola dal dominio genovese. Cerco in ogni modo di garantire l’autodeterminazione del suo popolo in anni turbolenti ↩︎
  2. Voltaire, Lettre à Marie Louise Denis, 18 novembre 1768. La citazione completa è: “Cela est d’autant plus triste que toute l’Europe est corse ” Traduzione “Ciò è tanto più triste perché tutta l’Europa è corsa”.1 ↩︎
  3. Voltaire, Précis du siècle de Louis XV, precisamente nel Capitolo XL: De la Corse. La citazione completa è: “Il y avait une nation dans l’Europe qui avait osé vouloir être libre. Toute l’Europe a été contre elle. Heureusement, elle est soumise.” Traduzione: “C’era una nazione in Europa che aveva osato voler essere libera. Tutta l’Europa è stata contro di lei. Fortunatamente, essa è sottomessa.” ↩︎
  4. Ponte Novu: battaglia decisiva in Corsica nel 1769 tra i corsi e le forze francesi, che segnò la fine della resistenza corsa. Il ponte, situato sul fiume Golo, fu distrutto durante il conflitto. ↩︎

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Di Emanuele Mulas

Dottore Magistrale e membro dell’Ordine degli Ingegneri d’Irlanda, ha conseguito la laurea al Politecnico di Milano, completando parte del percorso presso l’Università di Malaga. Ha proseguito la formazione con corsi post-laurea alla Harvard Business School. Ha ricoperto ruoli di Project e Business Manager in contesti internazionali. Come formatore, ha partecipato a progetti contro la dispersione scolastica e curato la formazione del personale docente nel progetto Futura, finanziato dalla Comunità Europea.