Gli incubi perseguitano Arduè, il ricordo di sua figlia si fa vivo ogni notte e il rimorso per non averla salvata lo tormenta. Una volta scoperto il nome dell’assassino, accompagnato dal maestro Bachis, Arduè affronta un lungo viaggio per poter partecipare ad un segreto e sanguinario torneo. Un’arcaica arena di sabbia dove il bronzo si mischia alla carne e gli sciamani reclutano i migliori guerrieri dell’isola. Sarà li che Arduè affronterà ogni singolo combattente per arrivare in cima e sfidare l’uomo che gli ha tolto tutto, Ischidos l’immortale.



Il film è liberamente ispirato all’antica civiltà nuragica (1.800-800 a.C.), periodo durante il quale la successione tra un anziano leader e il nuovo avveniva effettivamente attraverso un torneo. Le sfide però non erano solo fisiche ma consistevano anche in una serie di altri confronti che dovevano attestare le capacità intellettuali dei pretendenti. Una di queste prove era la sfida in rime, tradizione ancora oggi ben radicata nell’isola. Questa prova, lungi dall’essere un’esclusiva sarda, era comune anche tra popoli mediterranei come i Greci o nordici come i Vichinghi. Il vincitore avrebbe poi sposato la figlia del capo, garantendo da una parte la successione del sangue e dall’altra un rinnovamento.
Il corto è stato girato in Ogliastra, in particolare nella Barbagia di Seui, e le armature utilizzate sono state ricreate dall’archeologo sperimentale Andrea Loddo, noto per aver riscoperto anche il metodo originale di fusione dei bronzetti.


Andrea Loddo durante una spiegazione

Nel 2017 Nuraghes è stato distribuito in esclusiva dal canale televisivo Paramount Channel mentre nel 2018 è stato presentato ai David di Donatello e al Roma Web Fest, dove ha vinto il premio per la miglior fotografia e il premio speciale Premiere distribution.