Dina e la sua longevità: la grande forza interiore di una donna con sindrome di Down


Le cose più belle non sono perfette, sono speciali. Qualche settimana fa sono stato ad Alghero dove ho conosciuto Bernardina Tilocca, per tutti Dina, una simpatica donna di 77 anni con sindrome di down, probabilmente la più longeva d’Italia.

Figlia di Giovanni e Giuseppina, la seconda di quattro figli, (Andrea, Dina, Sebastiana e Raffaele) è nata il 03-01-1948 ad Alghero.

Quando Dina aveva circa sei anni venne a mancare prematuramente la mamma Giuseppina e il padre, dopo qualche anno, non riuscendo ad accudire tutti e quattro i figli, fu costretto a portare Sebastiana in collegio a Cascia in Umbria e Dina nell’istituto di Tempio.

Qui le fu insegnato a leggere, scrivere e cantare. Nel 1959, quando il padre si risposò  in seconde nozze con Maria Fedela, nacquero tre figli: Giuseppe, Salvatore e Tomaso. Andarono tutti a vivere in campagna e la mamma decise di riunire la famiglia, riportando a casa prima Sebastiana e dopo qualche anno anche Dina.

Una famiglia con un enorme cuore, con una grande forza interiore e con tanto amore.
Il fratello Giuseppe ci racconta che si ricorda ancora molto bene dei viaggi che facevano da bambini con la vecchia seicento azzurra del padre, proprio per andare a trovare Dina a Tempio.

Quando tornò a casa, a fine anni sessanta, fu inclusa nella nuova famiglia e nessuno di loro sentiva la necessità di farla sentire diversa.

Il fratello Salvatore ha un altro bellissimo ricordo: loro erano tutti più piccoli e Dina quasi gli faceva da mamma. Li accudiva, li faceva studiare, li bacchettava e la mattina preparava la colazione.
Tomaso, il fratello più piccolo, ricorda quando da piccolino Dina, ormai ventenne, li sgridava riportando ciò che diceva sua madre.

Anche la nipote Giusy condivide un altro bel ricordo: «I fine settimana ci si riuniva tutti nella casa in campagna con nonni, zii e nipoti. Era la nostra felicità. Giocavamo con Zia Dina, siamo cresciuti con lei e per noi non c’era niente di strano».

Fratelli e nipoti cresciuti con lei, ma soprattutto da lei. Una vera e propria donna di casa, che si prendeva cura della casa e dei fratellini più piccoli.

Nel 2015, complici le mutate situazioni familiari, si è deciso di ricoverarla presso la Casa di riposo Sant’Agostino. La Madre Superiora, suor Clara, nonostante abbia preso servizio solo a settembre scorso racconta che Dina è ben inserita nella struttura ed è ben voluta da tutti, la “mascotte” dell’istituto.

Tra le varie attività proposte le piace molto disegnare ma tra i suoi hobby il preferito è quello di fare sciarpe di lana con i ferri. I suoi regali preferiti sono sempre stati i gomitoli di lana colorati e le bambole.

Nonostante l’età che avanza, e con lei gli inevitabili acciacchi, Dina continua a mostrare una grande forza interiore e ancora oggi è per tutti un esempio di dedizione e altruismo.