
Un film documentario toccante e drammatico, capace di mettere in luce con efficacia visiva cosa significa nascere palestinese in una zona contesa con il governo israeliano.

No other land racconta la vicenda di Basel Adra, giovane avvocato palestinese che vive a Masafer Yatta. Basel, come il resto della sua comunità, è costretto fin da bambino a convivere con le continue pressioni dell’esercito israeliano e dei suoi coloni israeliani.
Attraverso registrazioni durate anni il protagonista, grazie al pass da giornalista, riesce a documentare con la sua videocamera la graduale cancellazione del suo villaggio e di quelli circostanti. Settimana dopo settimana le ruspe scortate dai militari distruggono case e fattorie, costringendo le famiglie a vivere nelle grotte o a emigrare nelle città.
Basel è accompagnato da Yuval, giornalista israeliano suo coetaneo che si unisce alla causa e per anni denuncia attraverso i suoi articoli quello che vive e registra quotidianamente. Tra loro nasce una profonda amicizia, anche se Yuval non viene accettato da tutta la comunità del villaggio a causa delle sue origini.
Il legame mette in luce una profonda disuguaglianza tra loro: Basel vive sotto la pressione fisica e psicologica data dalla presenza dei militari, Yuval è libero e senza restrizioni.
Il film ha suscitato parecchio clamore ma non sono mancate le risposte da parte israeliana, secondo la quale il film è una montatura di parte e i territori filmati sono da decenni sotto il controllo israeliano, per cui sarebbero i palestinesi ad averli occupati nei periodi in cui l’esercito non si addestrava.

Oltre al premio come miglior documentario agli Oscar 2025, No Other Land ha ricevuto tantissimi altri riconoscimenti tra cui quello alla Berlinale 2024 o agli EFA (European Film Awards) 2024.
Il film è stato realizzato da un collettivo palestinese-israeliano formato da quattro giovani attivisti e nel complesso rappresenta un emozionante messaggio di speranza verso l’uguaglianza e la giustizia sociale.